Panoramica generale sui PSE

Buongiorno a tutti, mi chiamo Alfredo Benni e sono un analista programmatore. Da 10 anni ormai per curiosità studio con i miei colleghi l’ interazione tra la magnetosfera terrestre e i sismi. Questa cosa ha un nome ben preciso e si chiama PSE Precursori Sismici Elettromagnetici. Il modello è ancora sperimentale e in fase di studio. Ma abbiamo raccolto una casistica ormai pluriennale e possiamo dire di avere una certa esperienza in materia, anche se io personalmente non considero mai nulla per scontato. In pratica senza entrare nei dettagli tecnici, abbiamo capito che una tempesta geomagnetica può, ove ve ne siano le condizioni, innescare dei sismi. E’ sufficiente che dal Sole partano i cosiddetti CME (emissioni di massa coronale) o che il vento solare sia un po’ più forte del solito, e che questi impattino sulla nostra ionosfera, per causare una tempesta geomagnetica. Le tempeste geomagnetiche a loro volta si scaricano localmente sull’area colpita e innescano un fenomeno magnetostrittivo che è l’ inverso di un fenomeno piezoelettrico. Mentre il fenomeno piezoelettrico ottiene energia dalla compressione di volume, il fenomeno magnetostrittivo ottiene modificazione del volume partendo da energia. Questo comporta che nel sottosuolo dopo una tempesta geomagnetica abbiamo diversi elementi magnetostrittivi che possono cambiare il loro volume. Ovviamente se non vi sono faglie o vulcani attivi questo non ha nessun effetto. Ma ove vi siano faglie e vulcani attivi, questo movimento attiva le faglie o i vulcani già instabili (e qui rientriamo nella sismologia tecnica classica). Il fenomeno è ad accumulo nel tempo e ha un tempo di attivazione che è differito di giorni o settimane rispetto alla tempesta geomagnetica presa come momento di innesco del fenomeno (istante Tempo zero). Inoltre è noto che prima di un sisma l’ attività elettromagnetica si inverte e viene sprigionata energia in particolare onde ELF. E questo accade diverse ore o giorni prima di un sisma. In pratica ascoltando questo “lamento” è possibile prevedere dove e quando ci sarà un sisma. Il nostro modello sicuramente verrà migliorato e perfezionato negli anni a venire e il nostro obbiettivo a medio-lungo termine è quello di costruire e sperimentare diverse stazioni di monitoraggio geomagnetico secondo una rete a maglia geodetica in modo da ottenere una triangolazione dei segnali. Per ora se la cosa potrà essere di vostro interesse vi informeremo ogni qual volta rileveremo questi fenomeni. Ad ogni modo potete andare sulla nostra pagina Facebook a tema:
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